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Come sempre, quello che leggerete è frutto degli stimoli dei miei assistiti e dei casi di cui mi occupo negli studi con i quali collaboro, tra nord e centro Italia

In questo specifico articolo voglio parlarvi della dermatite atopica, una delle più comuni malattie infiammatorie della cute, che si manifesta in età pediatrica, con una forte incidenza nei paesi industrializzati. E’ comunque di comune osservazione anche in età adulta, anche se i dati epidemiologici a nostra sono sicuramente minori

Le manifestazioni cutanee consistono in lesioni eczematose che in fase acuto sono eritemato-essudative e in fase cronica diventano eritemato-desquamative e lichenificate. Il prurito è un sintomo costante, talora molto intenso e devastante. Un’altra caratteristica pressoché costante è la secchezza cutanea, che persiste anche nei periodi di remissione infiammatoria. Buona parte dei soggetti sviluppa pure sintomi respiratori quali asma bronchiale e rino-congiuntivite. Importante è la componente ereditaria anche se le basi genetiche della malattia sono ancora poco note.

L’aumento della prevalenza delle malattie atopiche nei paesi industrializzati è attribuito alla ridotta esposizione ad agenti microbici. Infatti, la minore esposizione ad agenti infettivi nella fasi precoci della maturazione del sistema immunitario potrebbe favorire, in soggetti geneticamente predisposti, lo sviluppo di risposte Th2, che certamente sono implicate nelle reazioni allergiche respiratori e cutanee. L’allattamento al seno, ancorché assai importante per una serie di motivi, non sembra ridurre la probabilità di sviluppare la dermatite atopica.

Studi genetici recenti suggeriscono che l’eziologia iniziale per almeno la metà dei casi di eczema sia una barriera epidermica difettosa o mancante e quindi sono messi in evidenza l’importanza di mantenere la barriera epidermica intatta attraverso l’uso frequente di idratanti, come il cardiospermun, che ha azione antiallergica, calma il prurito e riduce l’infiammazione. Il suo effetto lenitivo e idratante sulla pelle, regolarizza il contenuto idrico delle zone cutanee malate.

Ma veniamo ora alla veloce e non esaustiva indicazione di alcuni piani alimentari applicabili, che ovviamente vanno concordati con uno specialista, dopo un attento esame clinico, partendo dalla dieta pesco-vegetariana a basso indice glicemico, in questo caso i fabbisogni di macro e micronutrienti vanno elaborati e personalizzati dal nutrizionista.
L’olio di enotera, grazie alla sua particolare ricchezza in acidi grassi polinsaturi, ed in particolare di GLA (acido gamma-linolenico), è utile in svariate condizioni, tra le quali posso annoverare anche la sindrome premestruale, l’artrite reumatoide, il dolore al seno associato al ciclo mestruale, i sintomi della menopausa, diabete e malattie coronariche.
L’attività antiinfiammatoria dell’olio di enotera viene potenziata da una dieta a basso carico glicemico e ricca di pesce (ovvero di acidi grassi polinsaturi della serie omega -3 EPA e DHA). Raccomandata anche l’assunzione con vitamina E per controllare la produzione di radicali liberi.

I tanto famosi Omega 3 sono acidi grassi essenziali indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo poiché favoriscono l’integrità delle membrane cellulari e l’idratazione della cute. Questi acidi grassi hanno effetti positivi in diversi disturbi della pelle tra i quali appunto la dermatite atopica, oltre a psoriasi, acne, lupus e melanoma. I meccanismi attraverso i quali gli Ω3 esplicano i loro benefici sono diversi e includono il mantenimento della permeabilità dello strato corneo, la maturazione e la differenziazione dello strato corneo, la formazioni di corpi lamellari, l’inibizione di eicosanoidi pro-infiammatori, l’inibizioni di citochine, l’inibizione della lipo-ossigenasi, la promozioni dell’apoptosi di cellule maligne incluso il melanoma.

La vitamina E è stata definita come l’antiossidante predominante nella pelle umana e può essere di beneficio nella pelle irritata, arrossata, sensibile, pelle secca o con tendenza ad infiammazioni atopiche. Studi clinici hanno dimostrato l’effetto favorevole della vitamina E nel trattamento della dermatite atopica in base all’indice SCORAD. Migliora la risposta immunitaria mediata dai macrofagi, riduce la produzione e/o il rilascio di prostaglandine e riduce i livelli sierici di Immunoglobulina E (IgE) nei soggetti atopici. Questo comporta un miglioramento notevole dell’eritema facciale, della lichenificazione, delle lezioni eczematose e del prurito. La correlazione tra assunzione di vitamina E, i livelli id IgE e le manifestazioni cliniche della dermatite atopica indicano che questa vitamina potrebbe costituire un’indicazione terapeutica eccellente per la dermatite atopica.

Mi fermo qui per non correre il rischio di frastornarvi, ribadendo però – e credo sarete d’accordo con me – che non è possibile sostituire la visita dallo specialista con la pura informazione, per quanto corretta essa sia. Al prossimo articolo.

Daniele Pietrucci


Sono un Biologo Nutrizionista, specializzato in Biochimica Clinica. Ricevo esclusivamente per appuntamento. Consulta la pagina dedicata www.correttalimentazione.it/appuntamenti.html per l'elenco aggiornato di tutti i centri dove sono presente. E' possibile prenotare anche online dai portali Dottori.it e MioDottore. Il contatto telefonico unico (anche WhatsApp) è 329 34 88 399. Non è possibile affrontare argomenti clinici al telefono: dobbiamo vederci a studio. Per conoscermi meglio visita il mio sito personale: www.danielepietrucci.it.

 

Dott. Daniele Pietrucci

Biologo Nutrizionista | Spec. Biochimica Clinica
Ordine Nazionale dei Biologi (sez. A) # 067433 

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